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Saracena L’amministrazione comunale consegna agli studenti tablet, libri e mascherine

I ragazzi del Servizio Civile “A Spasso con Sara” hanno realizzato mascherine in Tnt. La polizia locale autotassandosi ha permesso acquisto di penne e colori

E’ partita in questi giorni la distribuzione di materiale didattico per i ragazzi del Comune di Saracena. Oltre 250 alunni delle scuole dell’infanzia, delle elementari e delle medie, sono stati raggiunti presso i propri domicili dai rappresentanti dell’Amministrazione comunale in compagnia del personale della Polizia Municipale e dei giovani del servizio civile “A spasso con Sara” che in questo periodo di quarantena hanno realizzato mascherine in Tnt che saranno donate ai piccoli.

Molti studenti hanno potuto così ricevere i libri che avevano lasciato a scuola e che serviranno, anche in questo periodo, per mantenere vivo il contatto con la formazione che continua attraverso le modalità che gli istituti hanno proposto in forma digitale. Per coloro che ne hanno fatto richiesta l’amministrazione sta consegnando i tablet di proprietà della scuola e acquistati grazie ai fondi del Miur che aiuteranno la formazione a distanza. Per tutti invece l’amministrazione ha pensato di regalare un blocco notes, utile per appunti o disegni, ed una serie di materiali di cancelleria: agli alunni della scuola dell’infanzia sono stati regalati 12 colori Giotto, agli studenti delle elementari 3 pennarelli, ai ragazzi di scuola media 3 penne. Tutto materiale utile per accompagnare la didattica.

Un ruolo importante di protagonismo ed impegno responsabile lo hanno avuto proprio i giovani del servizio civile che si sono impegnati nella realizzazione delle mascherine di protezione individuale e nel confezionamento dei kit da consegnare ai bambini. Mentre la Polizia locale si è autotassata per consentire l’acquisto di colori e penne. «Un esempio di solidarietà ed impegno che davvero abbiamo apprezzato – ha sottolineato il sindaco Renzo russo – e che ci da riprova di come si possa essere comunità soprattutto in emergenza».

Presso i propri domicili tutti gli studenti hanno visto arrivare il Sindaco, Renzo Russo, accompagnato dall’assessore Adele Ferrara, coadiuvati dal personale della Polizia Municipale e dai ragazzi del servizio civile che hanno preparato per loro le mascherine in Tnt, che diventeranno un dispositivo di protezione individuale da utilizzare nelle passeggiate con i genitori o nelle visite ai congiunti come previsto dalle nuove disposizioni in materia di contenimento del Coronavirus.

I sorrisi dei bambini sono stati la testimonianza più vera di quanto anche piccoli gesti in questo periodo possano trasformare ed arricchire una giornata.

Saracena, la montagna al centro di un progetto complessivo si rilancio e valorizzazione

RUSSO: PRIMA DI NOI SOLO IDEE RAFFAZZONATE PER QUALCHE TITOLO DI GIORNALE. ORA C’E’ IDEA PROGETTUALE CHE PORTERA’ RISULTATI NEL FUTURO PROSSIMO

Da giorni in rete un video denuncia l’abbandono della struttura di Masistro. Il Sindaco di Saracena: noi impegnati nella battaglia di legalità contro il pascolo in zone vietate

«Stiamo conducendo una battaglia di legalità coinvolgendo da mesi i Carabinieri Forestali –  che ringraziamo per la forte collaborazione che stanno dimostrando nei confronti del nostro esecutivo – per ribadire il rispetto delle regole e soprattutto far comprendere agli allevatori che il pascolo a Masistro da qualche anno è vietato. Ma la verità politica è anche che il complesso di Masistro non è mai stato interessato da un progetto serio di rilancio, ma solo da un intervento limitato e fine a sé stesso senza nessuna programmazione». Renzo Russo interviene così rispetto alla video denuncia postata sui social che riprende una mucca al pascolo tra le mura delle strutture comunali di Masistro sporcando l’edificio con i propri escrementi.

«Nulla di nuovo, purtroppo, ma una realtà con la quale ci confrontiamo da quando siamo al governo di Saracena così come facciamo con il saccheggio indiscriminato delle strutture montane, non ultima quella di Novacco, sulle quali però – nonostante il pesante fardello di debiti lasciatoci in eredità (circa 1.400.000 euro di disavanzo) – questa amministrazione è impegnata in prima linea. Presto, infatti, il centro turistico di Novacco riaprirà i battenti riaffermando il principio della valorizzazione e riqualificazione di uno dei beni più importanti che siamo chiamati ad amministrare, la montagna, che può diventare strada maestra di sviluppo e turismo insieme all’agroalimentare».

«Ma la questione della montagna in sè – aggiunge il primo cittadino di Saracena, Russo – anche alla luce delle recenti aggressioni per mano di ignoti piromani, porta con sè una riflessione più ampia e cioè che fino ad ora questo grande polmone verde è stato solo usato per qualche titolo di giornale ma non era inserito in un reale progetto o idea complessiva di sviluppo. Ora questo tempo è finito, perchè il nostro esecutivo ha progettato con grande caparbietà e visione strategica il rilancio di Novacco, Masistro e tutto il comparto montano che gira attorno a questi straordinari luoghi inseriti nel Parco Nazionale del Pollino».

Quest’anno ad esempio il rifugio “Il Rossale” (ex Afor) è stato usufruito da associazioni e liberi cittadini a partire da giugno e le strutture di Novacco saranno a breve interessate da lavori di manutenzione straordinaria che saneranno una serie di lacune strutturali «figlie di testardaggine fine a se stessa – aggiunge Renzo Russo – Tutti ricorderanno ad esempio che appena insediati abbiamo già sanato una situazione burocratica incredibile che metteva a rischio l’apertura del pubblico esercizio visto che le strutture non erano ancora accatastate».

«Di sicuro – conclude Russo – è finito il tempo dell’inganno, in cui ogni cosa fatta era apparente, arrangiata e arruffata, senza nessun tipo di idea per uno sviluppo economico duraturo e auto sostenibile. Un luogo addobbato a festa può soddisfare la fame di qualche adulatore interessato, ma prima o poi i nodi vengono al pettine. Penso anche al parco avventura, prima montato in tutta fretta, inaugurato in pompa magna ma poi con altrettanta celerità smontato perché i gestori furono costretti a scappare. Ecco quella esperienza la consideriamo l’ultima grande beffa che non si dovrà ripetere mai più per la nostra montagna ed il suo sviluppo. E su questo siamo impegnati in prima linea per proporre idee durature, sostenibili, che sappiano creare sviluppo nel pieno rispetto della identità naturale della nostra terra».